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Me patri cu me matri ncelu

Michelangelo La Rocca

Dialettali

Sugnu cu to matri
mparadisu,
comu sempri è carina,
e puru cca ncelu
mi sta vicina.
Mi porta u cafè,
u pani ammugliatu
e lu sciroppu
si sugnu arrafatatu.
Pripara u maccu
cu li cavateddri,
li cuddriruna
e tanti cosi beddri.
Mi manca lu trinciatu
chiddru forti,
nun lu vonnu dari
a natri morti,
dicinu ca fa mali
a la saluti:
a cu vonnu babbiari
sti curnuti?

Traduzione.

Sono con tua madre
in paradiso,
come sempre è carina,
e pure qua in cielo
mi sta vicina.
Mi porta il caffè,
il pane inzuppato,
e lo sciroppo
se sono costipato.
Prepara la purea di fave
con i cavatelli,
la pizza con le verdure
e tante cose buone.
Mi manca il trinciato,
quello forte,
non lo vogliano dare
ai noi defunti,
dicono che fa male
alla salute:
a chi vogliono sfottere
questi cornuti?

Michelangelo La Rocca | Poesia pubblicata il 28/12/11 | 4955 letture| 4 commenti

 
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4 commenti a questa poesia:
«Bella e simpatica questa originale poesia in cui la madre continua a occuparsi del marito anche in cielo. Però gli manca il trinciato, forse perché in cielo non sono consentiti vizi. Un bella sorpresa questa tua lirica. Complimenti Michelangelo»
Antonietta Angela Bianco

«Davvero originale e gradevole questa Poesia... Un testo che si distanzia in maniera netta dalle lacrime legate alla nostalgia per una persona speciale che non vive più su questa terra... L’autore in questo testo immagina un dialogo con l’amato padre che gli racconta ciò che accade in paradiso... e di come passi le giornate con l’arrivo della moglie (madre dell’autore). Ironia e rispetto assoluto per chi non c’è più...la fantasia aiuta ad affrontare il dolore, con un sorriso dolcissimo che non guasta.»
Giacomo Scimonelli

   «Una poesia che mi lascia stupita per l’originalità, ma sicuramente apprezzata!»
Marinella Fois

«È originale questa poesia in vernacolo... Il Poeta immagina per i suoi genitori un paradiso speciale, come se fosse la continuazione di ciò che facevano sulla terra. Immagina un colloquio con il padre che gli dice che la mamma lavora sempre per lui "Mi porta u cafè, u pani ammugliatu e lu sciroppu si sugnu arrafatatu". Versi particolari ma molto gradevoli...»
Sara Acireale


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 Le sue 26 poesie

La prima poesia pubblicata:
 Il salice piangente (19/10/11)

L'ultima poesia pubblicata:
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Una proposta:
 Abolire la guerra (04/04/22)

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