A mio padre- via Crespi
giuseppe gianpaolo casarini
Famiglia
| Son ritornato dopo circa sessant’anni
in una antica via di Milano di periferia
trovarvi forse con un groppo al cuore
questa la speranza come ancor presente
o dal tempo cambiata forse arrugginita
quella scritta rossa cubitale macelleria,
quella saracinesca ch’andava comunque
sempre alzata né febbre o dolorante schiena
o malanno sia pur lieve o grave che spesso
il comun lavorator tenevan a letto a te
non furon negli anni d’impedimento di forzato
arresto che una famigliola, quattro con te,
v’era allora da sfamare, io studente ricordo
addormentato ancor e tu da più d’un ora e più
alzato che fosse sia calda estate o dell’inverno
crudo il pungente gelo e al taglio già pronto
ferma la mano e di un filetto una fettina, di manzo
alta la costata, vana illusion la mia, tutto cambiato
delusa spenta pure la speranza nessuna insegna
nessuna spessa ferrea cler da con fatica alzare
un grigio palazzone alto panni tanti al sole stesi
su un balcon gioca un bambino un gioco ecco
a terra cade, non pianger gli dico or lo raccolgo:
mi chino lo sollevo e nell’atto come per magia
velati gli occhi quella scritta una saracinesca
e tu a me vicino che svelta la mano quella alzi! |
giuseppe gianpaolo casarini | Poesia pubblicata il 07/09/17 | 498 letture
 
 
 
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