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La rosa, i suoi petali, le sue spine

Michelangelo La Rocca

Ricordo ancora
quand’ero bambino
con la palla giocavo
nel mio giardino.
Partì all’improvviso
un tiro potente,
una rosa colpii
tempo di un niente.
Tutti i suoi petali
caddero a terra,
il bel giardino
sembrava in guerra.
Tutto contrito
accarezzai il fiore,
per sincerarmi
del suo dolore.
Una sua spina
mi punse il dito,
così anch’io
rimasi ferito.
“Spesso son petalo,
a volte spina,
mai la stessa
ogni mattina.
Usa la testa,
meglio il cuore,
fai che vinca
sempre l’amore.
La vita è gioia,
spesso dolore
se l’odio prevale
sul grande amore”.
Fu quella per me
una lezione di vita,
da quel giorno
mi è sempre servita!

Michelangelo La Rocca | Poesia pubblicata il 27/10/17 | 2373 letture| 3 commenti

 
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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3 commenti a questa poesia:
«Una fiaba che sa di metafora, non ferire se non vorrai essere, a tua volta. ferito. Plauso all’autore!»
Marinella Fois

«La vita è fatta di giorni di gioia ed altri di dolore, l’importante è viverla in ogni suo aspetto, stando attenti a non farsi male e soprattutto a non far del male e vivendo con amore. Se ferisci a tua volta sarai ferito. Una fiaba con morale dai versi scorrevoli e piacevoli. Elogio!»
Angela Schembri

   «Una fiaba molto bella e ben rimata.
È stata ferita la rosa, si è accasciata al suolo gemente ma (prima di perire) ha ferito a sua volta. È una grande morale. Il Poeta, con la metafora della rosa, vuole farci comprendere che chi "di spada ferisce di spada perisce". Bisogna stare attenti a usare bene le parole, a non urtare l’altrui sensibilità. Ciò significa che quando si provoca sofferenza a una persona (anche morale) a sua volta si può essere colpiti.»
Sara Acireale


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Michelangelo La Rocca ha pubblicato in questo sito:
 Le sue 26 poesie

La prima poesia pubblicata:
 Il salice piangente (19/10/11)

L'ultima poesia pubblicata:
 Il percorso d’addio (22/05/22)

Una proposta:
 Abolire la guerra (04/04/22)

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 U viddanu (14/12/11, 7896 letture)

  


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