La gelida notte
Marco Favaloro
Sociale
| Erano stagioni luminose
risciacquate da un’aria limpida,
erano giorni vissuti nel sole.
Ora è il rosso che
rotola sulla terra,
sulla carne aggredita,
a seppellire esistenze
che sognavano il chiaro
dentro altri cieli.
L’aria affonda,
nel sibilo di ali d’acciaio
e fragili fiati si spengono
nello schianto dei tuoni,
come frammenti di cenere scura.
L’atmosfera imbrattata
da schegge roventi,
strappano da pelle materna
angeli bianchi,
soffiati nell’eterno,
si fanno lumi dorati.
E una terra arrossata
da corpi trafitti
sotto il peso del gelo,
che lasciano a ripetizione
una fila di croci.
Frammenti di vite
tagliate dalle radici,
in fuga dallo strazio
invocano un impossibile
angolo di luce.
Svestite dalla morte
le uniformi insanguinate,
sparpagliate come foglie
nelle fosse,
chiedono solo il silenzio.
L’eclissi è infinita
sui destini assediati,
come ombre nell’abisso
cercano nella nebbia
un velo di pace,
avvolti da una lunga gelida notte. |
Marco Favaloro | Poesia pubblicata il 16/04/22 | 492 letture
 
 
 
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