È un disabile tormento, l'approssimarsi di una vita grigia e stanca.
Un avvilimento di nuove menti, di frustrazioni naturali e fulminee.
Folgore di sventura e presagio di morte.
Scorrere di visi, di rughe e di sorrisi gialli... persi nel vuoto di quegli occhi cataratti e stanchi.
Imbuto della fine, dove tutto si assottiglia, dove il tutto scorre in modo impressionante.
L'acquisizione di una velocità irreale, guardare innanzi quel che non esiste, guardare indietro quel che di troppo resta, ed è... triste.
Il vuoto assale la mente del folle, perché tu vuoi resistergli?
Lasciati andare in questo vorticoso e infinito mare di emozioni,
sii felice e dormiente, nascosto all'ombra del tempo.
Risveglia la tua forza, il tuo essere, il tuo sapere, basta un profumo, uno sguardo, un ricordo.
Dal passato, si! verrà la volontà nell'affrontare e sconfiggere il nulla che ti assale.
Tentacoli forti e viscidi, avvinghiati all'assoluto tuo controllo.
E' intollerabile un buon giorno notturno ma è vero, è reale.
Prendere vita nella buia luce, scomparire nelle tenebre del giorno.
Aritmico e istintivo movimento, forza animalesca plasmata in quei nervini e tesi muscoli... corazza naturale di sopravvivenza alla frenesia accattivante e distruttrice del tuo essere, tremulo e sudante.
Valutazione analitica della non esistenza, come strategia di difesa e di attacco.
Perché questo, forse cercare il bene nel male assoluto, sarebbe la soluzione del saggio e onorevole guerriero.
Flusso di pensieri buttati qua e là, nella vita, nella mente, fuori da ogni logica e razionalità.
Cosa si può cercare di trovare o di ottenere da questa valanga di parole e tenui mormorii, arrabbiati e silenti... forse, Amore?
«l'Amore è lo "stimolo primario" per la sopravvivenza dell'essere umano.»
 
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Salvatore Azzaro da Giarratana ha pubblicato in questo sito: