Desiderio
di qualcosa che sfugge,
invano
insegui un cerbiatto
se i passi
son quelli di un vecchio.
Le carezze,
rendono l’anima dolce,
in quale terra
dovrebbe cercarti?
Tra angeli o i santi
di una vita penosa,
strada tortuosa,
dove non passi?
Pensi alle sfide del tempo,
al sole d’agosto,
al vento che arriva dal mare,
le querce sui monti
dove greggi e pastori
riposano all’ombra.
Il corpo è albero
baciato dal furore del vento,
dal tempo,
dove hai cresciuto i tuoi figli
ascoltando il
La ricorderai
non per il colore degli occhi
o i capelli che il vento
irriverente scarmiglia,
non per parole
baci o carezze...
La ricordi
in quel bar di periferia
che il tuo cuore
trasformò in pratolina
che mai hai sfogliato.
La penserai
Vento
semini morte...
Impetuoso maestrale
spingi barche
lasciano le terre ferite,
campane prive di suono
e nessun cero che arde.
Pianto di stelle riflesse
sui corpi,
la spuma è dolore,
che lascia le bocche...
La luna pietosa
le adombra
per
Sorgono i ricordi
con i colori dell’ alba
sulla strada che porta al Sempione,
nella stanza,
con i vecchi in ascolto
a sentirti cantar l’Aida...
La macchia rossa
sul piccolo corpo,
il primo vagito,
l’augurio del cuore:
a kent’annos.
Partirà
rosa dal colore incerto,
profumi col sole,
che propaga fuoco,
tutto riduce in cenere...
Ti ama senza
che il tuo viso
si poggerà sul suo seno.
Pallida rosa,
simbolo d’amore,
il cuore si sveglia,
piange come fosse un bimbo
cerca le tue
Riposano i vecchi
come rami privi di foglie,
la sabbia
sui vetri
sveglia gli amori
che come farfalle
vivono un giorno,
si svegliano all’alba,
intingono il pane nel vino
pensando
che l’acqua fa bene ai fiori
il vino risveglia
amori lontani.
Nel silenzio dell’alba
variopinta
la brina sui bastioni
adorna i fiori,
rendendo armoniosa la mia vita.
A settembre
grappoli di Nuragus
trasformarti in vini
riempiono le cantine,
a Monte Claro
i cigni aspettano poeti
che declamano
Quanta polvere
in quel grano da seminare,
piccole mani
ferite da un vecchio crivello.
La vita trascorsa a sentir campane,
reprimere il pianto il dolore il vedere soffrire...
Tutto era amaro, nessun desiderio
d’ assaporare i venti anni,
privi di
Volerai via
chiudendo la porta,
t'accompagnerà la povera gente,
tutti gli amici...
con lei resterà una rosa.
Nessuna tristezza
ricordando il giorno,
l'inizio di una vita insieme.
Nessuna lacrima
sopra le tue impronte,
quando
Non ci sei...
Né ci sarà mai,
vide il suo sguardo svanire...
Resta il ricordo
nel fazzoletto
che asciugò le sue lacrime
quando disse: addio.
Non era amore,
quel frutto acerbo,
che vagava sul mare
volando come uccello che migra;
Meno ti pensa
Memoriale,
del silenzio di chi non ha nulla
neanche parole...
E’ finito tutto!
Parole...
Quante parole imbrattano l’aria.
Lacrime solcano i volti
manca anche l’acqua.
Venerdì santo...
Cos’hai di santo?
Tu, Luce Divina, il più famoso,
tra
il tempo sembra
fermarsi,
sento il bisogno
della tua presenza,
la mia mano
stringe la tua
come non avevo
fatto da bimba.
Tra le tue braccia,
col capo sul seno,
su un ciglio di strada erboso,
riposeremo
tra i fili d’erba ...
Il pane sarà