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Il Dittatore

mario calzolaro

Impressioni

Ho visto un "uomo"
braccato
spaurito
disperato

...
Terrore
negli occhi
e angoscia
colorata di piombo!


Altri "uomini" ho visto,
forti
decisi
determinati.


Trionfo
nei canti di guerra,
vittoria
colorata di rosso!

E ho visto
la "pietas"
fuggire lontano,
la "nemesi"
impadronirsi
del campo.


Dal Cielo
cenere
e pioggia,
e lacrime di dolore
sul mondo,
inaridito.

mario calzolaro | Poesia pubblicata il 19/04/11 | 5599 letture| 27 commenti

 
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Nota dell'autore:

«Ho ritrovato questo componimento che scrissi dopo la cattura di Saddam. L'ho sempre considerato un criminale sanguinario e disumano.
Nè dimentico che fu educato dallo zio, fanatico ammiratore di Hitler,
dopo essere stato seviziato, in tenera età da una padre bestiale e
disumano.
Detto questo voglio confessare che, nel vedere le immagini
di quell'uomo spaurito, sporco, disperato, drammaticamente solo
ed in balia degli altri, mi fece provare un senso di profonda pietà!
»

 

Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.


27 commenti a questa poesia:
«ottimi versi di poesia in cui la pietà nasce ed educa... ma forse sol perché non si è coinvolti... almeno questo è il mio pensiero... però non nascondo che hai espresso ciò che provai anche io inizialmente vedendo le varie immagini... complimenti per l'opera»
Giacomo Scimonelli

«Ho provato le stesse sensazioni dell'Autore, un sentimento di pietà e di compassione, che a mio modesto parere tutti "meritano".Ricordo come mi colpì lo sguardo di quell'uomo un tempo arrogante, ed ora così impaurito.
NO, non mi è piaciuto ciò che ho letto in quegli occhi di preda braccata e impaurita.
Complimenti per la grande sensibilità.»


«chi la fa, l'aspetti... io la penso così! tu hai visto un "uomo" braccato spaurito e disperato, io ho visto semplicente un uomo che vedeva compiersi il proprio "destino" se così vogliamo chiamarlo. probabilmente se l'aspettava, prima o poi, ma sotto sotto la morte, è venuta fuori la sua "umanità"; però io per lui non ho provato pietà (nè "pietas", che è un termine latino che non c'entra niente con la pietà, giusto per sottolinearlo, ma forse lo sai già).»
Michele Tropiano

«trovo che il termine "pietas" sia assolutamente il più adatto nella fattispecie. Condivido in pieno la pietà ed l'afflato della "pietas" di cui parla l'autore:
Un animo sensibile questo sente. La pietà l'ho provata anche io. Bisognerebbe essere aridi, cinici (ed assolutamente lontani sideralmente dalla poesia) per dissentire. Un sincero apprezzamento, pertanto, per l'Autore la cui poesia ritengo degna di segnalazione.»
elisabetta tegas

«Ho lavorato per Saddam (inidirettamente come società di trasporti) ed i suoi ordini erano voleri di un dio adorato, temuto, odiato ma anche tanto amato...
Poetà umana, sì, anche io ho provato la medesima emozione e poi quando l'ho visto impiccato ho avuto pietà per coloro che ...non so dove sia il torto la ragione ma...
Bellissima poesia»
Rosy Marchettini

«I dittatori sono animali e come tali non hanno fantasia . Hitler amavi i cani e
dipingeva degli acquarelli delicati, eppure...»
Luciano Tarabella

«"come in alto così in basso come dentro così fuori" (cit.) è il destino di tutti no?
grande mario.»


«l'autore, con maestria e sensibilità, riporta la mente dei lettori ad un evento storico duro e drammatico, ponendo nuove riflessioni anche al confronto del presente disumano che ancora scalpita feroce ovunque... un grande poeta!»


«alla fine, spogliati dei ruoli terreni, vestiti solo di poca ultima vita da vivere siamo tutti uguali dinanzi all'imminente ineluttabilità della morte.
e siamo tutti infinitamente, improvvisamente "piccoli".
considero molto aperto il cuore, la maura sensibilità ed anche l'intelligenza di chi sa vedere e andare oltre le meschinità prettamente umane.
versi impregnati di "saggezza" e di anima.»
radicedi64

«è così, chiunque ha il senso dell'umanità dentro, prova sempre pietà per gli uomini che hanno commesso il male, trovo sempre valido quel padre perdona loro perché non sanno quello che fanno, del Nazzareno, complimenti»
Citarei Loretta Margherita

«bellissima! esprime quello che provato: pur sapendo che doveva essere fatto, io ho pianto, quando ho visto quest'uomo al patibolo. ho pianto sull'umanità perduta di tutti gli uomini!»
rosanna gazzaniga

«Pena di morte: colpevole è l'omicida e altrettanto colpevole colui che coperto dalla legge fallibile, perché partorita da uomini, esegue la condanna a morte del reo... in una sequenza di odio che non ha futuro... e non può cambiare nulla!»


«la pietas dell'autore diventa evidente in questa sua poesia in cui si sottolinea un concetto molto importante, quello per cui la pena di morte è una condanna disumana... che non fa onore al nostro essere umani!»


«Quella pietas che fugge e la nemesi che si compie, un dolore per ogni uomo capace ancora di umana pietà, descritto come sempre in modo pulito puro... toccante e bellissima.»
Angela Fragiacomo

   «Esprimi un sentimento, la pietà. Forse inaspettato che si prova di fronte a chi mai si penserebbe. Complimenti per come hai colto questo aspetto così particolare dell'animo umano.»
ilaria montali

«Nei momenti di immensa fragilità anche il più spietato assassino riesce a
soffondere un senso di pietà...ma quest'ultima non cancella i crudeli crimini da lui commessi»
Silvia De Angelis

«Poesia di amara e profonda riflessione. "La storia la scrivono i vincitori" scriveva un tristemente noto dittatore, Stalin e la scrivono col sangue dei vinti. Il giusto e sacrosanto il desiderio di giustizia per i crimini contro l'umanità e i genocidi perpetrati da efferati criminali di guerra spesso poi sconfina nella crudele beffa, nella berlina, nell'odio di rivalsa ed umiliazione di chi dalla storia è già stato vinto e condannato. Analoga sorte è toccata ad un altro "boia eccellente", Slobodan Milosevic, mentre il non meno e colpevole e sanguinario Franjo Tudjman, ispiratore dei miliziani croati, che al pari di quelli serbi, seminarono il terrore sui civili indifesi, spirò candidamente e a piede libero nel suo letto.»
Marina Pacifici

«Penso che cristianamente e umanamente vi possa essere della pietà anche verso chi non ne ha avuta per le proprie vittime. Ho avuto l'impressione che l'autore non abbia voluto prendere in esame l'intera tragedia, ma sia rimasto colpito, così come afferma, dal momento finale del dittatore. Nella particolare circostanza non ha applicato il principio di un altro poeta del passato, e del quale purtroppo non ricordo il nome, che scriveva:"... è pietà con Didone esser crudele". A mio modesto giudizio si tratta di una bella poesia apprezzata nella forma e nel contenuto. Mi unisco, altresì, al pensiero commosso per le vittime espresso dal Crocetti.»
filiberto

«Davvero non è facile trattare un argomento come questo. La violenza e i soprusi offuscano la ragione e l'intelligenza, e lasciano prevalere sentimenti negativi, di odio, giustificati in quei contesti. E' molto vero, però che il 'cattivo', sia esso un dittatore o un violentatore o un assassino, è un uomo, con la sua storia quasi sempre dolorosa. Questo non dobbiamo mai dimenticarlo, non certo per giustificare i soprusi, ma per poter provare la giusta 'pietas' che ci aiuti a non diventare a nostra volta violenti per puro piacere di vendetta.»
Fiammetta Campione

«vorrei commentare a modo mio questa poesia, ma i contenuti forse sarebbero male interpretati. Allora dico che la poesia è molto bella e forte di significato. Complimenti all'autore»


«La storia insegna come la sete di giustizia sia spesso artefice di sanguinosi misfatti... Fondalmentalmente c'è da dire quanto l'uomo riesca a fare a meno della sua umanità per dimostrarsi ben più" bestia" tra le bestie. Anch'io ho rabbrividito di fronte allo sguardo perduto di un uomo( che non doveva avere tutte le rotelle a posto) che non poteva più nuocere se non a se stesso.»
Triste

«...a volte azioni di giustizia si trasformano in vendetta, che posso capire ma non accetarle... grande poesia, un plauso e un abbraccio caro poeta»
Gerardo Novi

«La pietà umana non deve mai venire meno, nemmeno difronte al più bestiale degli uomini... questo oltre al resto ci rende "Uomini" da loro lontani anni Luce! Anch'io alla fine ho provato e provo pena! Grazie poeta per questa commovente lirica!»
Dany Blasi

«lo sgomento di questi giorni mi porta in un'unica direzione..."restiamo umani" diceva qualcuno... gli hanno tolto il respiro... per sempre... ma l'eco di quelle parole mi rimbomba dentro...»
billabìbenedetta delsanto

«anche il più crudo e sanguinario dittatore è un uomo e come tale va trattato... grande cuore difesa dei più deboli anche se questi hanno vesti sporche di sangue... bellissima lirica»
Midesa

«Non esisteva una soluzione diversa. Saddam in vita rimaneva pericoloso dato che non tutto il suo popolo era contro di lui. Inoltre, esponeva i vincitori ad eventuali recriminazioni sulle falsità costruite per giustificare l'invasione armata.
Comunque, aldilà delle problematiche politiche e, sopratutto, economiche rimane una persona la cui esistenza ha portato solo dolore e morte e ciò non giustifica la sua esistenza.»
Azar Rudif

«Una bellissima poesia di Mario Calzolaro, imperniata sul senso altamente religioso della "pietas" cristiana.
Accanto alla facilità e fascino del tema, ed in contrasto con tutte le approvazioni, vorrei ricordare con un senso di alta giustizia, e di più indicata Pietas, chi non viene minimamente rammentato, cioè le migliaia e migliaia di vittime inermi, civili senza volto, né ricordo, percosse, torturate, violate, e gassate sotto l'infame tirannide del dittatore.
Per Loro, dimenticati da ogni espressione poetica, il mio commosso pensiero.»
Lorenzo Crocetti


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La prima poesia pubblicata:
 Le mie parole (18/04/10)

L'ultima poesia pubblicata:
 Il Velluto della Notte (29/04/11)

Una proposta:
 I Giorni del Silenzio (22/02/11)

La poesia più letta:
 Amplessi (22/07/10, 15394 letture)

  


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