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Senza travagliu

Michelangelo La Rocca

Dialettali

Da porta spirtusata
trasi la luci,
cuminci a jurnata
cchiù amara ca duci.
Travagliu, travagliu
ti grida la testa
e qualchi sbadigliu
la fami ti desta.
Malidici lu papa,
u cuvernu, i patruna,
ogni testa di rapa
ca travagliu nun duna.
Ti chiangi lu figliu,
s'arrabbìa a muglieri,
o lassu o pigliu,
du su i pinseri!
Tu pigli e v'arrobbi,
pensi "è distinu",
t'arrabbi, t'arrabbi
e diventi assassinu.
Finisci o Cciarduni,
nuntru t'ascunta,
si sulu u latruni,
u restu nun cunta!

Michelangelo La Rocca | Poesia pubblicata il 29/11/11 | 4273 letture| 3 commenti

 
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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3 commenti a questa poesia:
«Lu travagghiu è nu beni troppu ranni ca nun po’ mancari...
Purtroppo la mancanza del lavoro è una certezza assoluta che rovina la vita delle persone... c’è chi resiste e si sacrifica con tutti i mezzi a disposizione... e c’è chi cade nell’errore grandissimo di commettere reati. Non è semplice convivere con la mancanza del lavoro e con una famiglia da mantenere. Come si può dire ai propri figli sempre no... come si può negare la serenità che dovrebbe regnare sovrana in ogni famiglia. Non giustifico chi delinque... ma si deve correre ai ripari, per evitare che la malavita approfitti di questa situazione terribile. Per la mafia è troppo semplice coinvolgere persone disperate che cedono con facilità davanti una prospettiva di guadagno. Versi veri»
Giacomo Scimonelli

«Chi ruba per sfamare la famiglia perché non trova lavoro, non deve essere considerato ladro ma purtroppo, un poveraccio che ruba del pane o una gallina rischia il carcere, mentre i grandi evasori vanno alle Maldive. Il Poeta pone sempre l'accento sugli ultimi della terra, con i suoi versi da voce a chi non ha voce. Questa poesia è più che mai attuale perché il lavoro scarseggia e molta gente viene licenziata per le imprese costrette a chiudere. Bisogna dare un po' di respiro, detassare le imprese che assumono, favorire lo sviluppo. Invece la buracrazia aumenta e chi apre un negozio o un'impresa non viene incoraggiato ma sembra ostacolato da mille cavilli. Una pubblicazione apprezzata per l'alto contenuto sociale...»
Sara Acireale

   «Il dramma della disoccupazione purtroppo rovina tante famiglie e a volte anche i rapporti più stabili si deteriorano. C'è il detto che i soldi non fanno la felicità ed è verissimo ma senza lavoro e senza soldi non si può vivere, e come dici tu x fame si potrebbe anche arrivare a rubare. Molto bella bravo!»
enza fontana


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Michelangelo La Rocca ha pubblicato in questo sito:
 Le sue 26 poesie

La prima poesia pubblicata:
 Il salice piangente (19/10/11)

L'ultima poesia pubblicata:
 Il percorso d’addio (22/05/22)

Una proposta:
 Abolire la guerra (04/04/22)

La poesia più letta:
 U viddanu (14/12/11, 7896 letture)

  


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